Si tratta di una minestra che nella versione triestina è a base di crauti e fagioli, eventualmente inspessita con patate o farina gialla e arricchita con costine di maiale affumicato.
Nella variante goriziana risulta più "scura" per maggior quantità di fagioli e con l'aggiunta di orzo.
Probabilmente originaria del Carso triestino, è diffusa oggigiorno nella provincia di Trieste e nella sinistra Isonzo in provincia di Gorizia.
In Friuli viene chiamata jote, ma la sua preparazione un tempo assai diffusa si è molto limitata tanto da esservi rimasta traccia solo in Carnia, in particolar modo nella Val Degano e nella Val Pesarina.
Difficoltà:
media
Tempo necessario
1 ora e 45 minuti
Cottura:
1 ora e 30 minuti
Ingredienti per 4 persone:
200 g di fagioli
200 g di cavolo cappuccio
200 g di farina gialla grossa
10 g di lardo
2 spicchi d'aglio
1 foglia di alloro
semi di cumino
sale
Preparazione:
Mettete a bagno i fagioli secchi in acqua fredda e teneteli così per 12 ore, poi sgocciolateli e sciacquateli.
Tagliate il cavolo a spicchi sottili. In una casseruola portate a ebollizione almeno un litro d'acqua, tuffatevi gli spicchi di cavolo e fateli bollire per qualche minuto.
Scolateli e strizzateli, poi rimetteteli nella casseruola, coprite con altra acqua, unite la foglia di alloro a alcuni semi di cumino, il lardo tritato e i fagioli. Portate a cottura per almeno un'ora a recipiente coperto.
Trascorso questo tempo scoperchiate, unite gli spicchi d'aglio tritati e versate a pioggia la farina gialla, continuando a mescolare per evitare che si formino grumi. Proseguite la cottura per almeno 30 minuti mescolando spesso. Servite la jota ben calda.
Vino consigliato:
Servite con un Aquileia Merlot.
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