Le seppie sono dei molluschi cefalopodi marini diffusi in ogni mare od oceano del globo.
Sono di forma ovale circondate da una pinna che agitano per muoversi nell'acqua e presentano 10 piedi, di cui 8 sono veri e propri tentacoli e gli altri due sono più lunghi, retrattili, adibiti alla difesa e spesso alla riproduzione.
Le braccia sono uniforme ricoperte di 4 serie di ventose.
Sono animali capaci di mimetizzarsi a seconda del fondale che trovano in pochissimi secondi e nel mantello, oltre al famoso osso di seppia, il loro scheletro interno di conchiglia, hanno una sacca per l'inchiostro, il quale viene espulso quando la seppia si sente minacciata.
Le dimensioni vanno dai 5 cm della seppiola ai 90 cm della seppia comune (Sepia officinalis), diffusa nei nostri mari.
La seppia è un animale che puo raggiungere anche i 120 cm gli occhi sono ben sviluppati e sporgenti.
Tonno saporito
Il tonno è un pesce piuttosto grande, caratterizzato da dorso bluastro, fianchi argentei e ventre grigiastro.
Per il colorito azzurro-argento e per il fatto che, come gli altri pesci appartenenti alla stessa categoria, vive in grossi banchi dove il mare è più azzurro, viene denominato pesce azzurro.
Nel Mediterraneo si trova il tonno rosso, chiamato così a causa del colore della carne, l'alalunga o tonno bianco, considerato molto pregiato.
Queste due varietà solitamente vengono vendute a tranci o filetti, mentre il tonnetto o bonito, striato o liscio, di qualità inferiore, viene venduto intero. Quando acquistate il tonno controllate la polpa che deve risultare ben salda alla lisca, il colore deve essere vivo e l'odore gradevole.
Date un'occhiata anche alla pelle che deve risultare lucida, nel caso premete la polpa con un dito e rimane l'impronta, vuol dire che il pesce non è fresco ma è stato pescato già da diverso tempo o scongelato.
Il tonno è un pesce sicuramente grasso, ma ricco di proteine e sali minerali per questo considerato ricostituente ed energetico.
Per il colorito azzurro-argento e per il fatto che, come gli altri pesci appartenenti alla stessa categoria, vive in grossi banchi dove il mare è più azzurro, viene denominato pesce azzurro.
Nel Mediterraneo si trova il tonno rosso, chiamato così a causa del colore della carne, l'alalunga o tonno bianco, considerato molto pregiato.
Queste due varietà solitamente vengono vendute a tranci o filetti, mentre il tonnetto o bonito, striato o liscio, di qualità inferiore, viene venduto intero. Quando acquistate il tonno controllate la polpa che deve risultare ben salda alla lisca, il colore deve essere vivo e l'odore gradevole.
Date un'occhiata anche alla pelle che deve risultare lucida, nel caso premete la polpa con un dito e rimane l'impronta, vuol dire che il pesce non è fresco ma è stato pescato già da diverso tempo o scongelato.
Il tonno è un pesce sicuramente grasso, ma ricco di proteine e sali minerali per questo considerato ricostituente ed energetico.
Penne con le sarde
Tra le varietà di pesce azzurro presenti sul mercato i più diffusi sono: le sarde o sardine, l'alice o acciuga, lo sgombro, l'aguglia, lo spratto o papalina, l'alaccia, il lanzardo, la costardella, il suro o sugherello.
Il pesce azzurro è molto apprezzato in cucina (per quanto i piatti preparati con tali specie di pesce vengono spesso considerati "cucina povera") per le qualità nutrizionali delle carni. Ha carni generalmente molto digeribili con prevalenza di grassi insaturi in particolare del tipo omega 3.
Anche per questo il consumo di pesce azzurro è consigliato nelle diete nelle quali sono da evitare i grassi saturi presenti in altre specie animali.
Il pesce azzurro è molto apprezzato in cucina (per quanto i piatti preparati con tali specie di pesce vengono spesso considerati "cucina povera") per le qualità nutrizionali delle carni. Ha carni generalmente molto digeribili con prevalenza di grassi insaturi in particolare del tipo omega 3.
Anche per questo il consumo di pesce azzurro è consigliato nelle diete nelle quali sono da evitare i grassi saturi presenti in altre specie animali.
Cozze in marinara
Il mitilo mediterraneo, volgarmente chiamato muscolo o peocio nelle regioni settentrionali e cozza in quelle centro-meridionali, è un mollusco bivalve.
Ricettaok propone "Cozze in marinara" un antipasto semplice da preparare, gustoso e genuino.
Ricettaok propone "Cozze in marinara" un antipasto semplice da preparare, gustoso e genuino.
Triglie al tartufo bianco
La famiglia dei Mullidae comprende numerose specie di pesci di mare diffusi in tutti gli oceani nei settori caldi e temperati.
Nei mari italiani sono presenti due specie di questa famiglia (noti in genere come Triglie):
Triglia di scoglio (Mullus surmuletus), diffusa fino a 100 metri di profondità, Triglia di fango (Mullus barbatus), che può abitare fino a 300-500 metri di profondità.
Entrambe le specie erano già molto note nell'antichità per la prelibatezza delle carni.
La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Abita fondali rocciosi e qualche volta su fondali sabbiosi e fangosi coperti da vegetali, profondi al massimo 100 metri, i piccoli vivono in mare aperto.
La temperatura nei luoghi da essa popolati è intorno a 17-21 gradi centigradi, non oltre ai 24-25.
È un pesce abbastanza piccolo con un corpo piuttosto allungato.
Ha una bocca piccola che può protrarre, dalla estremità si diramano due appendici (barbigli), che sono utilizzate per cercare cibo sui fondali, possono inoltre venir nascoste in un solco sulla mandibola durante il riposo.
Gli occhi si trovano vicini al bordo superiore della testa, il quale può essere più o meno accuminato.
Molto tipiche sono due grosse squame presenti nella parte posteriore della mandibola proprio sotto gli occhi.
Altra caratteristica tipica sono i denti che si trovano solo nella parte inferiore della bocca, cioè la mandibola.
Le sue pinne dorsali sono separate ed in quella anteriore vi sono alcune fasce longitudinali di colore scuro.
La triglia ha molte sfumature di colore:
ha il dorso bruno-rossastro, i fianchi sono di un color rosa arancio e biancastro con tre o quattro strisce orizzontali giallo-dorate, il ventre è generalmente rosa. La triglia di fango arriva ad una lunghezza compresa tra 20 e 25 cm anche se le femmine sono di dimensioni superiori rispetto ai maschi.
Nei mari italiani sono presenti due specie di questa famiglia (noti in genere come Triglie):
Triglia di scoglio (Mullus surmuletus), diffusa fino a 100 metri di profondità, Triglia di fango (Mullus barbatus), che può abitare fino a 300-500 metri di profondità.
Entrambe le specie erano già molto note nell'antichità per la prelibatezza delle carni.
La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Abita fondali rocciosi e qualche volta su fondali sabbiosi e fangosi coperti da vegetali, profondi al massimo 100 metri, i piccoli vivono in mare aperto.
La temperatura nei luoghi da essa popolati è intorno a 17-21 gradi centigradi, non oltre ai 24-25.
È un pesce abbastanza piccolo con un corpo piuttosto allungato.
Ha una bocca piccola che può protrarre, dalla estremità si diramano due appendici (barbigli), che sono utilizzate per cercare cibo sui fondali, possono inoltre venir nascoste in un solco sulla mandibola durante il riposo.
Gli occhi si trovano vicini al bordo superiore della testa, il quale può essere più o meno accuminato.
Molto tipiche sono due grosse squame presenti nella parte posteriore della mandibola proprio sotto gli occhi.
Altra caratteristica tipica sono i denti che si trovano solo nella parte inferiore della bocca, cioè la mandibola.
Le sue pinne dorsali sono separate ed in quella anteriore vi sono alcune fasce longitudinali di colore scuro.
La triglia ha molte sfumature di colore:
ha il dorso bruno-rossastro, i fianchi sono di un color rosa arancio e biancastro con tre o quattro strisce orizzontali giallo-dorate, il ventre è generalmente rosa. La triglia di fango arriva ad una lunghezza compresa tra 20 e 25 cm anche se le femmine sono di dimensioni superiori rispetto ai maschi.
Lumachine di mare in porchetta
Le lumachine di mare, come i garagoli, sono piatti tipici assai gustosi della tradizione marinara riminese.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Tonno ubriaco
Il tonno è un pesce piuttosto grande, caratterizzato da dorso bluastro, fianchi argentei e ventre grigiastro.
Per il colorito azzurro-argento e per il fatto che, come gli altri pesci appartenenti alla stessa categoria, vive in grossi banchi dove il mare è più azzurro, viene denominato pesce azzurro.
Nel Mediterraneo si trova il tonno rosso, chiamato così a causa del colore della carne, l'alalunga o tonno bianco, considerato molto pregiato.
Queste due varietà solitamente vengono vendute a tranci o filetti, mentre il tonnetto o bonito, striato o liscio, di qualità inferiore, viene venduto intero.
Quando acquistate il tonno controllate la polpa che deve risultare ben salda alla lisca, il colore deve essere vivo e l'odore gradevole.
Date un'occhiata anche alla pelle che deve risultare lucida, nel caso premete la polpa con un dito e rimane l'impronta, vuol dire che il pesce non è fresco ma è stato pescato già da diverso tempo o scongelato.
Il tonno è un pesce sicuramente grasso, ma ricco di proteine e sali minerali per questo considerato ricostituente ed energetico.
Per il colorito azzurro-argento e per il fatto che, come gli altri pesci appartenenti alla stessa categoria, vive in grossi banchi dove il mare è più azzurro, viene denominato pesce azzurro.
Nel Mediterraneo si trova il tonno rosso, chiamato così a causa del colore della carne, l'alalunga o tonno bianco, considerato molto pregiato.
Queste due varietà solitamente vengono vendute a tranci o filetti, mentre il tonnetto o bonito, striato o liscio, di qualità inferiore, viene venduto intero.
Quando acquistate il tonno controllate la polpa che deve risultare ben salda alla lisca, il colore deve essere vivo e l'odore gradevole.
Date un'occhiata anche alla pelle che deve risultare lucida, nel caso premete la polpa con un dito e rimane l'impronta, vuol dire che il pesce non è fresco ma è stato pescato già da diverso tempo o scongelato.
Il tonno è un pesce sicuramente grasso, ma ricco di proteine e sali minerali per questo considerato ricostituente ed energetico.
Spaghetti ai frutti di mare in bianco
I frutti di mare identificano solo alcuni tipi di prodotti del mare:
molluschi senza conchiglia (calamari, seppie, polpi), molluschi con conchiglia in un solo pezzo(lumache di mare, patelle) o in due pezzi (cozze, ostriche).
Come i crostacei, anche i frutti di mare hanno un costo elevato ed elevate percentuali di scarto e possono presentare fenomeni di allergia alimentare.
La loro carne contiene quantità discrete di proteine (12% circa), e buone dosi di sali minerali e vitamina A e B.
La freschezza è un importante criterio di scelta che condiziona l’acquisto di buona parte dei prodotti alimentari in commercio;
nel caso dei frutti di mare assume maggiore importanza perchè venendo a mancare la freschezza essi sarebbero tossici e potrebbero causarci una intossicazione.
La prima cosa da fare dovrebbe essere una verifica dei gusci, devono essere lucidi e ben serrati non prendendo per esempio in considerazione cozze e ostriche aperte con l’animale ben visibile in quanto sono da ritenere avariate.
Alcuni frutti di mare come i tartufi o le capesante, presentano talvolta le valve schiuse: se picchiettandole queste si chiudono, potete acquistarli fiduciosi;
se invece rimangono aperte l’animale è sicuramente morto.
Aprendo le valve di un mollusco se questo è fresco risulta pieno, con la superficie tesa, umido vitale, con reazioni agli stimoli rapide;
se invece è stato pescato da molto oppure è stato mal conservato, presenta carni asciutte ed è statico anche se sollecitato con una punta di un coltello o con qualche goccia di limone.
Di conseguenza se nell’aprire un frutto di mare questo non oppone resistenza, significa che non è reattivo ed è quindi da scartare.
Un’ultima e definitiva prova della freschezza dei frutti di mare è l’esame olfattivo.
Verificate cioè che l’odore dei frutti di mare sia salmastro, marino, e non dolciastro, ammoniacale, fecale o comunque penetrante.
molluschi senza conchiglia (calamari, seppie, polpi), molluschi con conchiglia in un solo pezzo(lumache di mare, patelle) o in due pezzi (cozze, ostriche).
Come i crostacei, anche i frutti di mare hanno un costo elevato ed elevate percentuali di scarto e possono presentare fenomeni di allergia alimentare.
La loro carne contiene quantità discrete di proteine (12% circa), e buone dosi di sali minerali e vitamina A e B.
La freschezza è un importante criterio di scelta che condiziona l’acquisto di buona parte dei prodotti alimentari in commercio;
nel caso dei frutti di mare assume maggiore importanza perchè venendo a mancare la freschezza essi sarebbero tossici e potrebbero causarci una intossicazione.
La prima cosa da fare dovrebbe essere una verifica dei gusci, devono essere lucidi e ben serrati non prendendo per esempio in considerazione cozze e ostriche aperte con l’animale ben visibile in quanto sono da ritenere avariate.
Alcuni frutti di mare come i tartufi o le capesante, presentano talvolta le valve schiuse: se picchiettandole queste si chiudono, potete acquistarli fiduciosi;
se invece rimangono aperte l’animale è sicuramente morto.
Aprendo le valve di un mollusco se questo è fresco risulta pieno, con la superficie tesa, umido vitale, con reazioni agli stimoli rapide;
se invece è stato pescato da molto oppure è stato mal conservato, presenta carni asciutte ed è statico anche se sollecitato con una punta di un coltello o con qualche goccia di limone.
Di conseguenza se nell’aprire un frutto di mare questo non oppone resistenza, significa che non è reattivo ed è quindi da scartare.
Un’ultima e definitiva prova della freschezza dei frutti di mare è l’esame olfattivo.
Verificate cioè che l’odore dei frutti di mare sia salmastro, marino, e non dolciastro, ammoniacale, fecale o comunque penetrante.
Carpaccio di pesce su letto di patate
L’estate è la stagione ideale per fare delle belle scorpacciate di pesce.
Esistono mille modi diversi di cucinarlo ma uno dei migliori, è quello di gustarlo crudo per non perdere tutti i nutrienti essenziali e soprattutto il gusto.
Spesso quando si parla di Carpaccio si pensa solamente a quello di carne, ultimamente invece si inizia a far riferimento anche a quello di pesce.
Tre ottimi tipi di pesce che ben si prestano a questo tipo di preparazione sono il Tonno, il Pesce Spada ed anche il Salmone.
Naturalmente é importante scegliere il miglior taglio possibile, ed é fondamentale che il pesce sia fresco.
Le origini del carpaccio sono quelle di un piatto a base di carne cruda inventato da Giuseppe Cipriani a Venezia in onore del pittore Vittore Carpaccio.
Abitualmente viene preparato mettendo sulle fettine di carne o pesce crudo olio e grana.
Ricettaok mette a disposizione dei suoi lettori un carpaccio di pesce su un letto di patate, ricetta gustosa, nutriente ed eccezionalmente profumata...
Esistono mille modi diversi di cucinarlo ma uno dei migliori, è quello di gustarlo crudo per non perdere tutti i nutrienti essenziali e soprattutto il gusto.
Spesso quando si parla di Carpaccio si pensa solamente a quello di carne, ultimamente invece si inizia a far riferimento anche a quello di pesce.
Tre ottimi tipi di pesce che ben si prestano a questo tipo di preparazione sono il Tonno, il Pesce Spada ed anche il Salmone.
Naturalmente é importante scegliere il miglior taglio possibile, ed é fondamentale che il pesce sia fresco.
Le origini del carpaccio sono quelle di un piatto a base di carne cruda inventato da Giuseppe Cipriani a Venezia in onore del pittore Vittore Carpaccio.
Abitualmente viene preparato mettendo sulle fettine di carne o pesce crudo olio e grana.
Ricettaok mette a disposizione dei suoi lettori un carpaccio di pesce su un letto di patate, ricetta gustosa, nutriente ed eccezionalmente profumata...
Branzino piccante
La spigola è uno dei pesci più ricercati per l'ottima carne.
E’ un pesce bianco, come l’orata, il rombo ed il San Pietro;
per il pesce bianco di alta qualità la preparazione al cartoccio o arrosto è la migliore.
In Veneto la spigola viene utilizzata per i risotti, con una foglia di alloro ed uno spicchio d’aglio.
La spigola viene commercializzata fresca e congelata.
Possiamo distinguere diverse tipologie di spigole:
le spigole selvatiche, che vivono in mare e sono pescate in piccole quantità sia dalla pesca sportiva, sia con ami e reti da posta in modo professionale, sono di ottima qualità, anche se il sapore è diverso da una zona all’altra.
Le spigole che vivono nelle lagune, valli da pesca e stagni sardi hanno un’alimentazione naturale e sono catturate quando tornano al mare per la riproduzione. Sono ottime e hanno sapore diverso in funzione della salinità delle acque: sono molto delicate quelle delle valli a bassa salinità e hanno un gusto più saporito quelle degli stagni sardi.
Vi sono poi le spigole allevate le cui caratteristiche organolettiche dipendono dall’ambiente dove si allevano (vasche in terra, vasche in cemento o gabbie in rete), dal tipo ed intensità di alimentazione, dalla densità dei pesci nelle vasche e dalla dimensione.
Ciò spiega perché le spigole di allevamento possono avere prezzi diversi.
Si sta facendo strada in diversi produttori l’esigenza di marcare ogni singolo pesce per dare al consumatore la possibilità di individuare la provenienza del prodotto.
E’ un pesce bianco, come l’orata, il rombo ed il San Pietro;
per il pesce bianco di alta qualità la preparazione al cartoccio o arrosto è la migliore.
In Veneto la spigola viene utilizzata per i risotti, con una foglia di alloro ed uno spicchio d’aglio.
La spigola viene commercializzata fresca e congelata.
Possiamo distinguere diverse tipologie di spigole:
le spigole selvatiche, che vivono in mare e sono pescate in piccole quantità sia dalla pesca sportiva, sia con ami e reti da posta in modo professionale, sono di ottima qualità, anche se il sapore è diverso da una zona all’altra.
Le spigole che vivono nelle lagune, valli da pesca e stagni sardi hanno un’alimentazione naturale e sono catturate quando tornano al mare per la riproduzione. Sono ottime e hanno sapore diverso in funzione della salinità delle acque: sono molto delicate quelle delle valli a bassa salinità e hanno un gusto più saporito quelle degli stagni sardi.
Vi sono poi le spigole allevate le cui caratteristiche organolettiche dipendono dall’ambiente dove si allevano (vasche in terra, vasche in cemento o gabbie in rete), dal tipo ed intensità di alimentazione, dalla densità dei pesci nelle vasche e dalla dimensione.
Ciò spiega perché le spigole di allevamento possono avere prezzi diversi.
Si sta facendo strada in diversi produttori l’esigenza di marcare ogni singolo pesce per dare al consumatore la possibilità di individuare la provenienza del prodotto.
Cozze in porchetta
Il mitilo mediterraneo, volgarmente chiamato muscolo o peocio nelle regioni settentrionali e cozza in quelle centro-meridionali, è un mollusco bivalve ed equivalve, dalla forma grossolanamente quadrangolare, con il margine valvare arrotondato da un lato e un terminale appuntito e leggermente incurvato dall'altro. Le due valve sono tenute insieme da una cerniera con tre o quattro dentelli.
Ricettaok propone "Cozze in porchetta" ricetta semplice da preparare, di origine marchigiana, dal gusto molto saporito.
Ricettaok propone "Cozze in porchetta" ricetta semplice da preparare, di origine marchigiana, dal gusto molto saporito.
Vongole con salsicce e patate
Vongola è il nome comune utilizzato per identificare svariate specie di molluschi bivalvi della famiglia dei Veneridae.
Il termine vongola, sebbene diffuso tra tutti gli italofoni, è di origine napoletana e deriva dal latino volgare conchŭla, diminuitivo di cŏncha, ossia conchiglia.
La Vongola è un Mollusco con la conchiglia esterna formata da due parti distinte ed uguali, dette valve.
Ricettaok propone "Vongole con salsicce e patate" un antipasto eccezionale, gustoso, profumato e genuino.
Il termine vongola, sebbene diffuso tra tutti gli italofoni, è di origine napoletana e deriva dal latino volgare conchŭla, diminuitivo di cŏncha, ossia conchiglia.
La Vongola è un Mollusco con la conchiglia esterna formata da due parti distinte ed uguali, dette valve.
Ricettaok propone "Vongole con salsicce e patate" un antipasto eccezionale, gustoso, profumato e genuino.
Aragosta alla Richelieu
L' aragosta è considerata la regina della tavola.
La sua carne è delicata e dolce e può essere consumata sia bollita che al naturale, condita con succo di limone o aceto.
Si riconosce perché non ha le chele che caratterizzano l'astice, altro crostaceo di grandi dimensioni, e ha sapore più delicato di quest'ultima.
Talvolta, le aragoste di maggiori dimensioni risultano leggermente stoppose soprattutto se prima dell'acquisto sono rimaste a lungo nel vivaio, fuori dal loro ambiente naturale.
In cucina è utilizzata non solo nei primi ma anche negli antipasti bollita e condita con la maionese.
La sua carne è delicata e dolce e può essere consumata sia bollita che al naturale, condita con succo di limone o aceto.
Si riconosce perché non ha le chele che caratterizzano l'astice, altro crostaceo di grandi dimensioni, e ha sapore più delicato di quest'ultima.
Talvolta, le aragoste di maggiori dimensioni risultano leggermente stoppose soprattutto se prima dell'acquisto sono rimaste a lungo nel vivaio, fuori dal loro ambiente naturale.
In cucina è utilizzata non solo nei primi ma anche negli antipasti bollita e condita con la maionese.
Lumachine di mare alla San Benedetto
Le lumachine di mare, come i garagoli, sono piatti tipici assai gustosi della tradizione marinara riminese.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Muffin al limoncello
I muffin sono tipici dolcetti inglesi o americani, il cui nome è di origine incerta. Qualcuno ipotizza che derivi dalla parola francese " moufflet" un pane soffice, altri da quella germanica "muffe" nome di una torta.
Il muffin è un dolce simile al plumcake, si cuoce in classici stampini che gli danno una forma rotonda con la cima a calotta.
I muffin possono essere preparati in svariati gusti, con la frutta, con la cannella, con la ricotta, al limoncello o salati. Ricettaok vi propone una ricetta per fare i muffin al limoncello, morbidissimi.....
Il muffin è un dolce simile al plumcake, si cuoce in classici stampini che gli danno una forma rotonda con la cima a calotta.
I muffin possono essere preparati in svariati gusti, con la frutta, con la cannella, con la ricotta, al limoncello o salati. Ricettaok vi propone una ricetta per fare i muffin al limoncello, morbidissimi.....
Bruschette alla marinara
La bruschetta è un piatto povero contadino della cucina italiana, servito oggi perlopiù come veloce antipasto.
È costituita da una fetta di pane rustico abbrustolito ("bruscato") nel forno o sulla piastra.
La bruschetta può essere condita con un'infinita varietà di ingredienti, il più tipico è il pomodoro.
Dell'olio di oliva di buona qualità è essenziale per una ottima bruschetta.
In Toscana viene chiamato fettunta, in altri luoghi panunto.
Quando il pane è caldo e croccante si strofina uno spicchio d'aglio sulla superficie e quindi si condisce con olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Si ritiene che questo cibo povero sia nato come spuntino per i lavoratori dei campi.
Veniva preparato con il pane casereccio, anche raffermo, ed insaporito con carni e salsiccia.
Esiste un tipo di bruschetta chiamata in piemontese soma d'aj, di origine tipicamente monferrina e langarola.
Gli spicchi d'aglio vengono sfregati sulla crosta del pane abbrustolito.
Le fette di pane, così trattate, sono solitamente richiuse a formare un panino, con dentro fette di pomodoro, olio e sale.
La soma era il cibo dei vendemmiatori quando, durante la pausa per il pranzo, veniva accompagnata con un grappolo d’uva dolcetto o moscato.
Ricettaok vi propone una bruschetta alla marinara dove gli ingredienti principali sono le vongole i pomodori e qualche foglia di basilico, antipasto dal sapore unico e dal profumo meraviglioso...
È costituita da una fetta di pane rustico abbrustolito ("bruscato") nel forno o sulla piastra.
La bruschetta può essere condita con un'infinita varietà di ingredienti, il più tipico è il pomodoro.
Dell'olio di oliva di buona qualità è essenziale per una ottima bruschetta.
In Toscana viene chiamato fettunta, in altri luoghi panunto.
Quando il pane è caldo e croccante si strofina uno spicchio d'aglio sulla superficie e quindi si condisce con olio extra vergine di oliva, sale e pepe.
Si ritiene che questo cibo povero sia nato come spuntino per i lavoratori dei campi.
Veniva preparato con il pane casereccio, anche raffermo, ed insaporito con carni e salsiccia.
Esiste un tipo di bruschetta chiamata in piemontese soma d'aj, di origine tipicamente monferrina e langarola.
Gli spicchi d'aglio vengono sfregati sulla crosta del pane abbrustolito.
Le fette di pane, così trattate, sono solitamente richiuse a formare un panino, con dentro fette di pomodoro, olio e sale.
La soma era il cibo dei vendemmiatori quando, durante la pausa per il pranzo, veniva accompagnata con un grappolo d’uva dolcetto o moscato.
Ricettaok vi propone una bruschetta alla marinara dove gli ingredienti principali sono le vongole i pomodori e qualche foglia di basilico, antipasto dal sapore unico e dal profumo meraviglioso...
Baci di nocciole e nutella
Baci di nocciola e nutella sono dei dolcetti veramente squisiti, tutto ciò grazie agli ingredienti utilizzati: "le nocciole" e "la nutella".
La nocciola (non nocciolina perché con questo nome si identifica l'arachide) è il frutto del nocciòlo, pianta coltivata dall'uomo già nell'antichità.
Dopo le mandorle sono il frutto più ricco di vitamina E e sono una fonte di fitosteroli, una sostanza ritenuta importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
La nocciola è utilizzata principalmente nelle lavorazioni idustriali, in quanto è il frutto che meglio si sposa con il ciccolato,sia al latte che fondente, in pasticceria, per la produzione di torroni, dolci e creme.
Per la maggioranza degli impieghi viene sottoposta prima a tostatura.
Durante l'antica Roma, si regalavano piante di nocciòlo per augurare felicità ed in Francia si donavano agli sposi come simbolo di fecondità.
La nutella è il nome commerciale Italiano di una crema gianduia;
infatti essa è a base di oli vegetali, zucchero, nocciole e cacao.
Fu creata nel 1964 dall'industria dolciaria italiana Ferrero, sulla base di una precedente crema denominata Pasta Giandujot e poi SuperCrema.
Il nome deriva dalla congiunzione di nut, che significa "nocciola" in inglese, e il suffisso ella per ottenere un nome orecchiabile.
La nocciola (non nocciolina perché con questo nome si identifica l'arachide) è il frutto del nocciòlo, pianta coltivata dall'uomo già nell'antichità.
Dopo le mandorle sono il frutto più ricco di vitamina E e sono una fonte di fitosteroli, una sostanza ritenuta importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
La nocciola è utilizzata principalmente nelle lavorazioni idustriali, in quanto è il frutto che meglio si sposa con il ciccolato,sia al latte che fondente, in pasticceria, per la produzione di torroni, dolci e creme.
Per la maggioranza degli impieghi viene sottoposta prima a tostatura.
Durante l'antica Roma, si regalavano piante di nocciòlo per augurare felicità ed in Francia si donavano agli sposi come simbolo di fecondità.
La nutella è il nome commerciale Italiano di una crema gianduia;
infatti essa è a base di oli vegetali, zucchero, nocciole e cacao.
Fu creata nel 1964 dall'industria dolciaria italiana Ferrero, sulla base di una precedente crema denominata Pasta Giandujot e poi SuperCrema.
Il nome deriva dalla congiunzione di nut, che significa "nocciola" in inglese, e il suffisso ella per ottenere un nome orecchiabile.
Torta Foresta nera
La torta, tipico dolce proveniente dalla Germania, rappresenta una delicatezza particolare.
Il cioccolato, il liquore kirsch e le amarene danno un risalto particolare per poter chiudere un dolce nel migliore dei modi.
Il kirsch è un' acquavite con una gradazione alcolica sino al 45% ricavata dalle ciliegie.
È prodotto prevalentemente nel Nord Europa ed in Svizzera;
in Svizzera esiste un consorzio a tutela e garanzia del prodotto.
Le ciliegie mature vengono fatte fermentare insieme ai noccioli spezzettati:
a fermentazione avvenuta inizia il processo di doppia distillazione.
Per aumentare il grado alcolico talvolta può essere aggiunto dello zucchero.
Il prodotto finito ottenuto può essere invecchiato in botti di frassino o in recipienti di terra cotta.
Il kirsch viene anche utilizzato come ingrediente in molte ricette culinarie;
particolarmente nota ed apprezzata la cioccolata al kirsch.
Il cioccolato, il liquore kirsch e le amarene danno un risalto particolare per poter chiudere un dolce nel migliore dei modi.
Il kirsch è un' acquavite con una gradazione alcolica sino al 45% ricavata dalle ciliegie.
È prodotto prevalentemente nel Nord Europa ed in Svizzera;
in Svizzera esiste un consorzio a tutela e garanzia del prodotto.
Le ciliegie mature vengono fatte fermentare insieme ai noccioli spezzettati:
a fermentazione avvenuta inizia il processo di doppia distillazione.
Per aumentare il grado alcolico talvolta può essere aggiunto dello zucchero.
Il prodotto finito ottenuto può essere invecchiato in botti di frassino o in recipienti di terra cotta.
Il kirsch viene anche utilizzato come ingrediente in molte ricette culinarie;
particolarmente nota ed apprezzata la cioccolata al kirsch.
Moscardini in salsa
Un secondo piatto leggero, sano e nutriente.
I moscardini in salsa è un ottimo secondo a base di pesce, ricetta semplice da cucinare, ideale per un pranzo con amici o per party con tanti ospiti.
I moscardini in salsa è un ottimo secondo a base di pesce, ricetta semplice da cucinare, ideale per un pranzo con amici o per party con tanti ospiti.
Moscardini alla marchigiana
Il moscardino è un mollusco cefalopode che appartiene agli ottopodi, assomiglia ad un piccolo polpo.
Possiede otto braccia o tentacoli muniti di ventose, una di queste braccia svolge la funzione di organo copulatore nel maschio e viene chiamata ectocotile.
A differenza del polpo il moscardino possiede un unica fila di ventose per ogni tentacolo, il colore è marroncino con riflessi grigio-brunastri, appena pescato emana un caratteristico odore di muschio, da cui deriva il nome di moscardino.
Il corpo è a forma di sacco , ventralmente si dipartono i tentacoli che contornano la bocca, gli occhi sono in posizione laterale. Raggiunge una lunghezza massima di 35cm compresi i tentacoli, il peso massimo si aggira attorno ai 700 g, le dimensioni ed il peso più comuni sono però 15-20 cm e 100-300 g.
Possiede otto braccia o tentacoli muniti di ventose, una di queste braccia svolge la funzione di organo copulatore nel maschio e viene chiamata ectocotile.
A differenza del polpo il moscardino possiede un unica fila di ventose per ogni tentacolo, il colore è marroncino con riflessi grigio-brunastri, appena pescato emana un caratteristico odore di muschio, da cui deriva il nome di moscardino.
Il corpo è a forma di sacco , ventralmente si dipartono i tentacoli che contornano la bocca, gli occhi sono in posizione laterale. Raggiunge una lunghezza massima di 35cm compresi i tentacoli, il peso massimo si aggira attorno ai 700 g, le dimensioni ed il peso più comuni sono però 15-20 cm e 100-300 g.
Sarde ai semi di finocchio
Vengono generalmente definite pesci azzurri alcune specie di pesci caratterizzati da colorazione dorsale tendente al blu (in qualche caso verde) e argentea nella parte ventrale.
La denominazione di "pesce azzurro" non si riferisce ad un gruppo scientificamente definito di specie ittiche, ma è utilizzata commercialmente per indicare alcune varietà di pesci, generalmente di piccola pezzatura, di varia forma e sfumature di colorazione, il cui costo è generalmente ridotto per la grande grande quantità di pesce pescato.
Tra le varietà di pesce azzurro presenti sul mercato i più diffusi sono: le sarde o sardine, l'alice o acciuga, lo sgombro, l'aguglia, lo spratto o papalina, l'alaccia, il lanzardo, la costardella, il suro o sugherello.
Il pesce azzurro è molto apprezzato in cucina (per quanto i piatti preparati con tali specie di pesce vengono spesso considerati "cucina povera") per le qualità nutrizionali delle carni.
Ha carni generalmente molto digeribili con prevalenza di grassi insaturi in particolare del tipo omega 3.
Anche per questo il consumo di pesce azzurro è consigliato nelle diete nelle quali sono da evitare i grassi saturi presenti in altre specie animali.
La denominazione di "pesce azzurro" non si riferisce ad un gruppo scientificamente definito di specie ittiche, ma è utilizzata commercialmente per indicare alcune varietà di pesci, generalmente di piccola pezzatura, di varia forma e sfumature di colorazione, il cui costo è generalmente ridotto per la grande grande quantità di pesce pescato.
Tra le varietà di pesce azzurro presenti sul mercato i più diffusi sono: le sarde o sardine, l'alice o acciuga, lo sgombro, l'aguglia, lo spratto o papalina, l'alaccia, il lanzardo, la costardella, il suro o sugherello.
Il pesce azzurro è molto apprezzato in cucina (per quanto i piatti preparati con tali specie di pesce vengono spesso considerati "cucina povera") per le qualità nutrizionali delle carni.
Ha carni generalmente molto digeribili con prevalenza di grassi insaturi in particolare del tipo omega 3.
Anche per questo il consumo di pesce azzurro è consigliato nelle diete nelle quali sono da evitare i grassi saturi presenti in altre specie animali.
Sarago al sale
Il sarago è un pesce dal corpo ovale, alto e compresso lateralmente;
la bocca è leggermente protrattile e munita su ciascuna mascella di 8 incisivi nella parte anteriore;
la forma dei denti rivela le abitudini alimentari del sarago, che utilizza i molari per sbriciolare il corpo delle prede.
La colorazione del dorso è grigio-brunastra, argentea sui fianchi e più chiara nel ventre.
Sulla nuca è evidente una caratteristica banda scura che scende fino all’altezza degli opercoli;
è questa la caratteristica che lo distingue da altre specie di saraghi.
Lungo i fianchi si notano 7-9 linee dorate e sulla coda è evidente una fascia nera;
le pinne ventrali sono nere mentre le altre hanno colorazione grigia.
Il sarago è facilmente distinguibile dalle altre specie simili:
il sarago faraone (Diplodus cervinus cervinus) ha 5 larghe bande scure sui fianchi;
il sarago maggiore (Diplodus sargus sargus) presenta 8-9 fasce trasversali scure sui fianchi, ed è tra i saraghi il pesce più pregiato.
Il sarago pizzuto (Diplodus puntazzo) ha 6-7 bande verticali scure intervallate da altre più sottili e più chiare, e fra i saraghi ha le carni più tenere, ritenute di gran pregio;
infine il sarago sparaglione (Diplodus annularis) ha una colorazione grigio-argentea con sfumature giallastre e pinne ventrali gialle.
Il sarago è un pesce dalla carne saporita è molto digeribile che si trova sempre sui mercati, del Tirreno e della Sardegna, dove viene venduto fresco, ma è commercializzato anche congelato.
Se trovate un sarago di buone dimensioni vale la pena prepararlo al sale (al forno).
la bocca è leggermente protrattile e munita su ciascuna mascella di 8 incisivi nella parte anteriore;
la forma dei denti rivela le abitudini alimentari del sarago, che utilizza i molari per sbriciolare il corpo delle prede.
La colorazione del dorso è grigio-brunastra, argentea sui fianchi e più chiara nel ventre.
Sulla nuca è evidente una caratteristica banda scura che scende fino all’altezza degli opercoli;
è questa la caratteristica che lo distingue da altre specie di saraghi.
Lungo i fianchi si notano 7-9 linee dorate e sulla coda è evidente una fascia nera;
le pinne ventrali sono nere mentre le altre hanno colorazione grigia.
Il sarago è facilmente distinguibile dalle altre specie simili:
il sarago faraone (Diplodus cervinus cervinus) ha 5 larghe bande scure sui fianchi;
il sarago maggiore (Diplodus sargus sargus) presenta 8-9 fasce trasversali scure sui fianchi, ed è tra i saraghi il pesce più pregiato.
Il sarago pizzuto (Diplodus puntazzo) ha 6-7 bande verticali scure intervallate da altre più sottili e più chiare, e fra i saraghi ha le carni più tenere, ritenute di gran pregio;
infine il sarago sparaglione (Diplodus annularis) ha una colorazione grigio-argentea con sfumature giallastre e pinne ventrali gialle.
Il sarago è un pesce dalla carne saporita è molto digeribile che si trova sempre sui mercati, del Tirreno e della Sardegna, dove viene venduto fresco, ma è commercializzato anche congelato.
Se trovate un sarago di buone dimensioni vale la pena prepararlo al sale (al forno).
Polpo lessato
Il polpo è un mollusco cefalopode molto diffuso nei bassi fondali, non oltre i 200 m.
Preferisce i substrati aspri, rocciosi, perché ricchi di nascondigli, fessure e piccole caverne in cui nascondersi.
Presente in tutto il Mar Mediterraneo e nelle coste atlantiche limitrofe.
Ha la capacità di cambiare colore molto velocemente e con grande precisione nel dettaglio.
Grazie a questa abilità riesce a mimetizzarsi e a comunicare con i suoi simili.
Caratteristica principale è la presenza di una doppia fila di ventose su ognuno degli otto tentacoli che lo distingue dal moscardino (con otto tentacoli ed una sola fila di ventose).
Al centro degli otto tentacoli, sulla parte inferiore dell'animale, si trova la bocca che termina con un becco corneo utilizzato per rompere gusci di conchiglie e il carapace dei crostacei dei quali si nutre.
Può spostarsi rapidamente espellendo con forza l'acqua attraverso un sifone, lo stesso da cui viene espulso l'inchiostro nero utilizzato per confondere possibili predatori.
Per gli usi di cucina, i polpi presentano un duplice vantaggio:
sono semplici da preparare e danno vita a piatti molto saporiti.
Per questa ragione sono, seppure con molte varianti, un patrimonio comune a molte località costiere della penisola.
Preferisce i substrati aspri, rocciosi, perché ricchi di nascondigli, fessure e piccole caverne in cui nascondersi.
Presente in tutto il Mar Mediterraneo e nelle coste atlantiche limitrofe.
Ha la capacità di cambiare colore molto velocemente e con grande precisione nel dettaglio.
Grazie a questa abilità riesce a mimetizzarsi e a comunicare con i suoi simili.
Caratteristica principale è la presenza di una doppia fila di ventose su ognuno degli otto tentacoli che lo distingue dal moscardino (con otto tentacoli ed una sola fila di ventose).
Al centro degli otto tentacoli, sulla parte inferiore dell'animale, si trova la bocca che termina con un becco corneo utilizzato per rompere gusci di conchiglie e il carapace dei crostacei dei quali si nutre.
Può spostarsi rapidamente espellendo con forza l'acqua attraverso un sifone, lo stesso da cui viene espulso l'inchiostro nero utilizzato per confondere possibili predatori.
Per gli usi di cucina, i polpi presentano un duplice vantaggio:
sono semplici da preparare e danno vita a piatti molto saporiti.
Per questa ragione sono, seppure con molte varianti, un patrimonio comune a molte località costiere della penisola.
Spigola al cartoccio
La spigola è uno dei pesci più ricercati per l'ottima carne. Molto semplice da cucinare, veloce e dal gusto delicatissimo. La cottura al cartoccio, utilizzando ingredienti semplici della tradizione mediterranea, ne esalterà il sapore.
Linguine al sugo di telline
La tellina è un mollusco bivalve dalla conchiglia più o meno triangolare, a valve leggermente disuguali, e dalla forma alquanto appiattita. La parte anteriore è rotondeggiante, più lunga di quella posteriore che è tronca ed obliqua;
la faccia esterna delle due valve presenta striature longitudinali di accrescimento (più marcate sulla parte anteriore) e linee radiali molto sottili.
Il bordo interno è dentellato sulla parte ventrale, ad eccezione delle estremità.
La colorazione è bianco giallastra, violacea o brunastra con zone radiali più scure;
l’interno è biancastro con ampie zone violacee. La tellina si nutre filtrando l’acqua e trattenendo, per mezzo di branchie a rete, piccolissimi organismi, particelle di detriti e particelle organiche in genere.
La riproduzione avviene da novembre ad aprile e gli esemplari adulti possono raggiungere i 3 cm di lunghezza, più frequenti però attorno ai 2 cm.
Una tellina di aspetto molto simile è Donax semistriatus, più allungato, che non raggiunge le dimensione del Donax trunculus e che possiede, nella zona mediana posteriore, linee concentriche e linee radiali che formano una sorta di reticolo.
La tellina è una specie molto comune nel Mediterraneo, soprattutto nel Tirreno, ma anche nel Mar Nero, nell’Atlantico orientale e nel Mar Rosso.
Vive infossata nella sabbia delle zone litorali, fino ad una profondità di circa 15 metri , ma è più abbondante nei primi 3-4 metri vicino alla costa.
Il mollusco, che dispone di un piede a forma di ascia, riesce a penetrare facilmente sotto il primo strato del fondo sabbioso (pochi centimetri) e qui staziona estroflettendo verso l’alto due sifoni:
uno inalante l’altro esalante. Si trova quasi sempre in colonie.
Le telline devono essere vendute vive;
il loro stato di conservazione si valuta prendendo in considerazione la reazione dell’animale agli stimoli.
Quando le telline muoiono le valve si aprono e rimangono aperte.
Non acquistate telline se non sono ben chiuse e neppure se presentano una piccola fessura tra le due valve e non si chiudono toccandole.
Le telline devono essere commercializzate chiuse in sacchetti di rete, con indicata la data di confezionamento.
Una volta venivano vendute mantenendole vive in vaschette con acqua di mare; ciò è contrario ad alcune norme sanitarie per la tutela del consumatore.
Le carni della tellina sono consumate sia crude che cotte;
il pregio principale delle telline è la dolcezza e la delicatezza delle loro carni, per le piccole dimensioni si prestano bene come condimento per diversi tipi di pasta.
la faccia esterna delle due valve presenta striature longitudinali di accrescimento (più marcate sulla parte anteriore) e linee radiali molto sottili.
Il bordo interno è dentellato sulla parte ventrale, ad eccezione delle estremità.
La colorazione è bianco giallastra, violacea o brunastra con zone radiali più scure;
l’interno è biancastro con ampie zone violacee. La tellina si nutre filtrando l’acqua e trattenendo, per mezzo di branchie a rete, piccolissimi organismi, particelle di detriti e particelle organiche in genere.
La riproduzione avviene da novembre ad aprile e gli esemplari adulti possono raggiungere i 3 cm di lunghezza, più frequenti però attorno ai 2 cm.
Una tellina di aspetto molto simile è Donax semistriatus, più allungato, che non raggiunge le dimensione del Donax trunculus e che possiede, nella zona mediana posteriore, linee concentriche e linee radiali che formano una sorta di reticolo.
La tellina è una specie molto comune nel Mediterraneo, soprattutto nel Tirreno, ma anche nel Mar Nero, nell’Atlantico orientale e nel Mar Rosso.
Vive infossata nella sabbia delle zone litorali, fino ad una profondità di circa 15 metri , ma è più abbondante nei primi 3-4 metri vicino alla costa.
Il mollusco, che dispone di un piede a forma di ascia, riesce a penetrare facilmente sotto il primo strato del fondo sabbioso (pochi centimetri) e qui staziona estroflettendo verso l’alto due sifoni:
uno inalante l’altro esalante. Si trova quasi sempre in colonie.
Le telline devono essere vendute vive;
il loro stato di conservazione si valuta prendendo in considerazione la reazione dell’animale agli stimoli.
Quando le telline muoiono le valve si aprono e rimangono aperte.
Non acquistate telline se non sono ben chiuse e neppure se presentano una piccola fessura tra le due valve e non si chiudono toccandole.
Le telline devono essere commercializzate chiuse in sacchetti di rete, con indicata la data di confezionamento.
Una volta venivano vendute mantenendole vive in vaschette con acqua di mare; ciò è contrario ad alcune norme sanitarie per la tutela del consumatore.
Le carni della tellina sono consumate sia crude che cotte;
il pregio principale delle telline è la dolcezza e la delicatezza delle loro carni, per le piccole dimensioni si prestano bene come condimento per diversi tipi di pasta.
Sorbetto al limone
Il sorbetto è un dolce freddo al cucchiaio considerato il progenitore del gelato. Talvolta confuso con la granita e con la gramolata, si differenzia da queste per la consistenza più simile al gelato (grana più fine).
Solitamente a base di acqua e frutta, talora possono essere presenti anche latte o liquori.
L'origine del sorbetto è sicuramente dovuta agli Arabi, che inventarono lo sherbet, bevanda leggermente gelata a base di acqua, frutta e dolcificanti.
Diverse fonti fanno risalire i miglioramenti apportati allo sherbet originario, e dunque l’invenzione dell'attuale sorbetto, al periodo in cui gli Arabi occuparono la Sicilia.
Fu in Sicilia che gli Arabi impararono ad usare la neve dell'Etna mista a sale marino come eutettico per mantenere bassa la temperatura del sorbetto durante la sua lavorazione (vista l'assenza di alternativi sistemi frigoriferi).
In questo contesto è considerata rilevante l'invenzione di un pescatore di Aci Trezza, paesino a nord di Catania.
Egli realizzò il primo prototipo di gelatiera, proprio sfruttando le caratteristiche eutettiche della miscela sale neve.
Divenne poi famoso un suo nipote, tale Francesco Procopio dei Coltelli, che all'inizio del XVII secolo portò a Parigi l'invenzione dell'avo, dando origine al primo caffè d'Europa (Le Procope) ed all'industria del gelato.
Solitamente a base di acqua e frutta, talora possono essere presenti anche latte o liquori.
L'origine del sorbetto è sicuramente dovuta agli Arabi, che inventarono lo sherbet, bevanda leggermente gelata a base di acqua, frutta e dolcificanti.
Diverse fonti fanno risalire i miglioramenti apportati allo sherbet originario, e dunque l’invenzione dell'attuale sorbetto, al periodo in cui gli Arabi occuparono la Sicilia.
Fu in Sicilia che gli Arabi impararono ad usare la neve dell'Etna mista a sale marino come eutettico per mantenere bassa la temperatura del sorbetto durante la sua lavorazione (vista l'assenza di alternativi sistemi frigoriferi).
In questo contesto è considerata rilevante l'invenzione di un pescatore di Aci Trezza, paesino a nord di Catania.
Egli realizzò il primo prototipo di gelatiera, proprio sfruttando le caratteristiche eutettiche della miscela sale neve.
Divenne poi famoso un suo nipote, tale Francesco Procopio dei Coltelli, che all'inizio del XVII secolo portò a Parigi l'invenzione dell'avo, dando origine al primo caffè d'Europa (Le Procope) ed all'industria del gelato.
Gnocchi alla romana
Gli gnocchi sono una preparazione di cucina estremamente diffusa in molti paesi del mondo e presentano differenze notevoli da un tipo all'altro sia per forma che per ingredienti.
Per semplificare possiamo definirli come piccoli pezzi di impasto, solitamente di forma tondeggiante, che vengono bolliti in acqua o brodo e quindi conditi con salse varie.
Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, preparato con farine differenti:
farina di frumento, di riso, di semola, con patate, pane secco, tuberi o verdure varie.
Quelli più diffusi in Italia oggi sono preparati con le patate.
Altri, spesso soprannominati alla romana, vengono preparati con il semolino;
altri ancora con farina di mais;
inoltre vengono usati svariati altri ingredienti in base alla tradizione locale/regionale.
A partire dal 1880 si diffusero a macchia d'olio gli gnocchi di patate.
Solitamente viene condita con sugo di carne o all'amatriciana.
La storia degli gnocchi di patate ha inizio quando vennero importate in Europa le prime patate provenienti dal continente americano.
Gli altri tipi di gnocchi comparvero dapprima nei banchetti rinascimentali della Lombardia;
venivano impastati con mollica di pane, latte e mandorle tritate e venivano chiamati zanzarelli.
Nel Seicento invece subirono un lieve cambiamento nel nome e nella preparazione.
Venivano chiamati malfatti e invece delle mandorle e del pane veniva aggiunta farina, acqua e uova.
Nella città di Roma, gli gnocchi rappresentano il piatto tradizionale del giovedì, seguendo il detto "Giovedì gnocchi, Venerdi pesce (o anche "ceci e baccalà"), Sabato Trippa".
Ancora sopravvivono antiche hostarie e trattorie dove si segue la tradizione.
Noto è il detto "Ridi, ridi, che mamma ha fatt' i gnocchi" (usando la "i" come articolo, e non "gli" come vorrebbe la grammatica;
il proverbio sottolinea l'importanza del giovedì come giorno quasi festivo, che necessita d'un piatto elaborato e gustoso e che anticipa quello di magro del giorno successivo).
In varie città la tradizione degli gnocchi varia, infatti al sud il giorno tradizionale degli gnocchi conditi con sugo di carne ed un pizzico di mozzarella a cubetti sciolta (es. Napoli, "Gnocchi alla sorrentina") è la domenica.
Per semplificare possiamo definirli come piccoli pezzi di impasto, solitamente di forma tondeggiante, che vengono bolliti in acqua o brodo e quindi conditi con salse varie.
Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, preparato con farine differenti:
farina di frumento, di riso, di semola, con patate, pane secco, tuberi o verdure varie.
Quelli più diffusi in Italia oggi sono preparati con le patate.
Altri, spesso soprannominati alla romana, vengono preparati con il semolino;
altri ancora con farina di mais;
inoltre vengono usati svariati altri ingredienti in base alla tradizione locale/regionale.
A partire dal 1880 si diffusero a macchia d'olio gli gnocchi di patate.
Solitamente viene condita con sugo di carne o all'amatriciana.
La storia degli gnocchi di patate ha inizio quando vennero importate in Europa le prime patate provenienti dal continente americano.
Gli altri tipi di gnocchi comparvero dapprima nei banchetti rinascimentali della Lombardia;
venivano impastati con mollica di pane, latte e mandorle tritate e venivano chiamati zanzarelli.
Nel Seicento invece subirono un lieve cambiamento nel nome e nella preparazione.
Venivano chiamati malfatti e invece delle mandorle e del pane veniva aggiunta farina, acqua e uova.
Nella città di Roma, gli gnocchi rappresentano il piatto tradizionale del giovedì, seguendo il detto "Giovedì gnocchi, Venerdi pesce (o anche "ceci e baccalà"), Sabato Trippa".
Ancora sopravvivono antiche hostarie e trattorie dove si segue la tradizione.
Noto è il detto "Ridi, ridi, che mamma ha fatt' i gnocchi" (usando la "i" come articolo, e non "gli" come vorrebbe la grammatica;
il proverbio sottolinea l'importanza del giovedì come giorno quasi festivo, che necessita d'un piatto elaborato e gustoso e che anticipa quello di magro del giorno successivo).
In varie città la tradizione degli gnocchi varia, infatti al sud il giorno tradizionale degli gnocchi conditi con sugo di carne ed un pizzico di mozzarella a cubetti sciolta (es. Napoli, "Gnocchi alla sorrentina") è la domenica.
Cozze alla marchigiana
Il mitilo mediterraneo è un mollusco bivalve ed equivalve, dalla forma grossolanamente quadrangolare, con il margine valvare arrotondato da un lato e un terminale appuntito e leggermente incurvato dall'altro.
Ricettaok propone "Cozze alla marchigiana" tipico piatto gastronomico marchigiano, facile da preparare e super saporito.
Ricettaok propone "Cozze alla marchigiana" tipico piatto gastronomico marchigiano, facile da preparare e super saporito.
Torta gelato al caffè
Ricettaok propone "Torta gelato al caffè", ricetta semplice da preparare, ideale nei giorni di caldo, da assaporare insieme agli amici per rinfrescarsi e gustare un dolce dal sapore eccezionale.
Melanzane ai calamari
Il calamaro è un mollusco cefalopode dal corpo allungato a forma di cono, sul dorso in posizione laterale si trovano due grandi pinne che nell’insieme formano un rombo, la testa sporge dal mantello con gli occhi in posizione laterale e attorno alla bocca si trovano quattro paia di braccia ed un paio di tentacoli che si allargano all’estremità a formare la cosiddetta clava, ricca di ventose poste in quattro serie.
La conchiglia è interna e viene chiamata gladio, per via della sua forma.
Il colore è rosa-violaceo, con punti più scuri bruno rossicci.
Può raggiungere una misura di 30-40 cm è più comune attorno ai 15 cm.
Spesso il calamaro viene confuso con il totano, si può facilmente riconoscere osservando le pinne, nel calamaro coprono metà della lunghezza totale del mantello, nel totano si trovano inserite all’estremità inferiore.
I calamari sono venduti freschi o congelati;
è preferibile scegliere molluschi piccoli (più giovani) perché sono più teneri e gustosi.
Le carni sono magre, con un buon contenuto di vitamine e sali minerali, ma sono ricche di tessuto connettivo, per cui richiedono una buona masticazione.
Gli esemplari freschi hanno un colore intenso e brillante;
quando non sono freschi tendono a ingiallire.
Il calamaro è un mollusco e come tale ha pochissime calorie e perde molta acqua in cottura:
da cotto, è equivalente a un pesce magro, ma più saziante per via della consistenza più soda.
La conchiglia è interna e viene chiamata gladio, per via della sua forma.
Il colore è rosa-violaceo, con punti più scuri bruno rossicci.
Può raggiungere una misura di 30-40 cm è più comune attorno ai 15 cm.
Spesso il calamaro viene confuso con il totano, si può facilmente riconoscere osservando le pinne, nel calamaro coprono metà della lunghezza totale del mantello, nel totano si trovano inserite all’estremità inferiore.
I calamari sono venduti freschi o congelati;
è preferibile scegliere molluschi piccoli (più giovani) perché sono più teneri e gustosi.
Le carni sono magre, con un buon contenuto di vitamine e sali minerali, ma sono ricche di tessuto connettivo, per cui richiedono una buona masticazione.
Gli esemplari freschi hanno un colore intenso e brillante;
quando non sono freschi tendono a ingiallire.
Il calamaro è un mollusco e come tale ha pochissime calorie e perde molta acqua in cottura:
da cotto, è equivalente a un pesce magro, ma più saziante per via della consistenza più soda.
Tiramisù cremoso di ananas
L' ananas è un frutto originario del Sud America, oggi è il più conosciuto al mondo. La sua polpa contiene un enzima la bromelina una sostanza che accelera il metabolismo.
L'ananas contiene poche calorie ed ha un effetto diuretico;
contrasta la ritenzione dei liquidi ed ha un'azione antinfiammatoria.
Viene usato anche come terapia contro la cellulite.
In cucina è utilizzato non solo per la preparazione dei dolci ma anche di piatti come il pollo in agrodolce.
Ricettaok propone "Tiramisù cremoso di ananas" un dolce facile da preparare, gustoso e genuino.
L'ananas contiene poche calorie ed ha un effetto diuretico;
contrasta la ritenzione dei liquidi ed ha un'azione antinfiammatoria.
Viene usato anche come terapia contro la cellulite.
In cucina è utilizzato non solo per la preparazione dei dolci ma anche di piatti come il pollo in agrodolce.
Ricettaok propone "Tiramisù cremoso di ananas" un dolce facile da preparare, gustoso e genuino.
Gelato di fragole fatto in casa
Il gelato viene comunemente definito come una "preparazione alimentare ottenuta con una miscela di ingredienti portata allo stato solido o pastoso mediante congelamento e contemporanea agitazione".
In origine il gelato non era certamente quello che noi conosciamo.
Nell'antichità, probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo ghiacciato.
Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neanderthalliane, i quali nascondevano tra le nevi e allo scopo di preservare la loro durata bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi.
In seguito popoli più evoluti conobbero attraverso l'allevamento quello che era il latte ghiacciato, alimento tutt'altro che raro nei periodi invernali.
Alla fine del IX secolo gli Arabi occuparono la Sicilia dove trovarono i nevaroli e le neviere, che per secoli rappresentarono la sola soluzione sia per il piacere dei prodotti freddi, sia per la conservazione.
Poiché con il miele, unico dolcificante noto allora, non sarebbe stato possibile creare una granita, è grazie alla canna da zucchero che gli Arabi trovarono in Sicilia che fu possibile creare le prime granite.
Lo scrittore arabo Ibn Ankal scrive:
“Lungo la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae per pressione.”
Inoltre in Sicilia si trovava abbondantemente il sale marino e la neve (sull’Etna, sui monti Iblei, sulle Madonie).
Nell'isola di Sardegna nascevano prodotti come la carapigna, ottenuto confezionando latte di ovino e frutta secca (in tempi a noi più vicini sostituita con scorze di limone) con neve di montagna e che entreranno, ma solo in epoca rinascimentale, sui banchetti di sovrani d'Occidente come Carlo V re di Spagna.
Riferimenti a tale pratica si incontrano sia in testi antichi sia nelle cronache d'epoca più note.
Già durante il Medioevo, in Oriente, si scoprì il modo di congelare i succhi di frutta ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio, modalità di preparazione che fu appresa anche in Toscana, Aosta, Sicilia e in altre regioni della Penisola.
Il gelato in senso moderno fu un'invenzione tutta Italiana.
Alcuni storici, attribuiscono l'onore di aver ripreso e reso celebre il gelato nella metà del 1500 a Caterina de' Medici e ad un certo Ruggeri, pollivendolo e cuoco a tempo perso che lo avrebbe preparato in occasione delle nozze della nobildonna.
In origine il gelato non era certamente quello che noi conosciamo.
Nell'antichità, probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo ghiacciato.
Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neanderthalliane, i quali nascondevano tra le nevi e allo scopo di preservare la loro durata bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi.
In seguito popoli più evoluti conobbero attraverso l'allevamento quello che era il latte ghiacciato, alimento tutt'altro che raro nei periodi invernali.
Alla fine del IX secolo gli Arabi occuparono la Sicilia dove trovarono i nevaroli e le neviere, che per secoli rappresentarono la sola soluzione sia per il piacere dei prodotti freddi, sia per la conservazione.
Poiché con il miele, unico dolcificante noto allora, non sarebbe stato possibile creare una granita, è grazie alla canna da zucchero che gli Arabi trovarono in Sicilia che fu possibile creare le prime granite.
Lo scrittore arabo Ibn Ankal scrive:
“Lungo la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae per pressione.”
Inoltre in Sicilia si trovava abbondantemente il sale marino e la neve (sull’Etna, sui monti Iblei, sulle Madonie).
Nell'isola di Sardegna nascevano prodotti come la carapigna, ottenuto confezionando latte di ovino e frutta secca (in tempi a noi più vicini sostituita con scorze di limone) con neve di montagna e che entreranno, ma solo in epoca rinascimentale, sui banchetti di sovrani d'Occidente come Carlo V re di Spagna.
Riferimenti a tale pratica si incontrano sia in testi antichi sia nelle cronache d'epoca più note.
Già durante il Medioevo, in Oriente, si scoprì il modo di congelare i succhi di frutta ponendoli in recipienti circondati da ghiaccio, modalità di preparazione che fu appresa anche in Toscana, Aosta, Sicilia e in altre regioni della Penisola.
Il gelato in senso moderno fu un'invenzione tutta Italiana.
Alcuni storici, attribuiscono l'onore di aver ripreso e reso celebre il gelato nella metà del 1500 a Caterina de' Medici e ad un certo Ruggeri, pollivendolo e cuoco a tempo perso che lo avrebbe preparato in occasione delle nozze della nobildonna.
Cannelli al forno
Il cannolicchio o Cannelli è un mollusco bivalve che vive in posizione verticale infossato nella sabbia;
ne esistono tre specie che hanno in comune la forma della conchiglia una sorta di tubo allungato, lunga fino a 15-17 cm, con i margini paralleli, diritti e taglienti.
I Solenidi hanno conchiglia liscia, poco solida, equivalve, tubiforme e tronca alle due estremità:
dall’estremità anteriore sporge il grosso piede, da quella posteriore i sifoni riuniti;
questi animali scavano gallerie nella sabbia fino ad un metro di profondità, e in esse possono ritirarsi in caso di pericolo con l’aiuto del piede molto estensibile.
La colorazione della conchiglia è giallastro-brillante con striature violacee;
la taglia più frequente è di 12-15 cm, ma può raggiungere i 17 cm di lunghezza.
Il cannello si nutre filtrando attraverso un sifone inalante piccole particelle alimentari dall’acqua, che poi refluisce attraverso il secondo sifone (esalante) insieme ai residui della digestione.
Prevalentemente il cannolicchio viene commercializzato vivo;
per verificarne la freschezza basta toccare il piede, la massa muscolare che sporge, che l’animale vivo dovrebbe subito ritrarre.
Spesso al suo interno vi è della sabbia e per questo va lavato molto bene;
può avvenire infatti che nelle operazioni di pesca, una certa quantità di sabbia finisca dentro il corpo dell’animale, creando, se non tolta, dei notevoli problemi in cucina.
Sono ottimi gratinati al forno o per condire la pasta.
ne esistono tre specie che hanno in comune la forma della conchiglia una sorta di tubo allungato, lunga fino a 15-17 cm, con i margini paralleli, diritti e taglienti.
I Solenidi hanno conchiglia liscia, poco solida, equivalve, tubiforme e tronca alle due estremità:
dall’estremità anteriore sporge il grosso piede, da quella posteriore i sifoni riuniti;
questi animali scavano gallerie nella sabbia fino ad un metro di profondità, e in esse possono ritirarsi in caso di pericolo con l’aiuto del piede molto estensibile.
La colorazione della conchiglia è giallastro-brillante con striature violacee;
la taglia più frequente è di 12-15 cm, ma può raggiungere i 17 cm di lunghezza.
Il cannello si nutre filtrando attraverso un sifone inalante piccole particelle alimentari dall’acqua, che poi refluisce attraverso il secondo sifone (esalante) insieme ai residui della digestione.
Prevalentemente il cannolicchio viene commercializzato vivo;
per verificarne la freschezza basta toccare il piede, la massa muscolare che sporge, che l’animale vivo dovrebbe subito ritrarre.
Spesso al suo interno vi è della sabbia e per questo va lavato molto bene;
può avvenire infatti che nelle operazioni di pesca, una certa quantità di sabbia finisca dentro il corpo dell’animale, creando, se non tolta, dei notevoli problemi in cucina.
Sono ottimi gratinati al forno o per condire la pasta.
Straccetti di pollo al pomodoro
Il pollo è uno dei piatti più in uso nella nostra cucina.
Preparato al forno, fritto, aromatizzato con erbe e spezie, è sicuramente uno dei cibi più apprezzati da adulti e bambini.
Preparato al forno, fritto, aromatizzato con erbe e spezie, è sicuramente uno dei cibi più apprezzati da adulti e bambini.
Canestrelli al succo di limone
Il canestrello è un mollusco bivalve appartenente alla famiglia dei Pettinidi;
il nome deriva dalla forma a “pettine” dovuta alle coste radiali generalmente ben visibili sulla conchiglia;
questi molluschi posseggono moltissimi occhi e sono capaci di spostarsi molto velocemente, aprendo e chiudendo rapidamente le due valve.
La conchiglia del canestrello è tondeggiante, leggermente allungata, è composta da due valve;
le orecchiette (le due espansioni laterali) sono ineguali, quelle anteriori sono molto più grandi di quelle posteriori.
Sulla superficie esterna vi sono evidenti striature a raggiera;
esternamente ha un colore arancio con chiazze chiare e raggiunge una dimensione massima di 8 cm, ma è più frequente sui 5 cm.
Si alimenta filtrando l’acqua e trattenendo il plancton e il materiale in sospensione.
Le specie più piccole dei Pettinidi si distinguono dalla cappasanta, Pecten jacobeus, per avere ambedue le valve convesse.
Con il nome di canestrello si indica anche un altra specie, Chlamys opercularis, che gli somiglia e si differenzia solo per la forma delle costolature della conchiglia e per il colore, vive nello stesso ambiente.
I canestrelli si possono trovare sui mercati con la conchiglia in sacchetti di rete oppure già sgusciati in sacchetti di plastica chiusi;
infatti in alcuni porti, ad esempio Chioggia, dove è attiva questa pesca, vi è la tradizione di sgusciare manualmente il canestrello, vendendo solo la polpa, pronta per essere cucinata.
È importante assicurarsi della freschezza osservando sia l’aspetto del guscio (deve avere colori vivi), sia la data di produzione stampata sul sacchetto di rete.
Spesso vi è della sabbia ed è opportuno lavare il canestrello ripetutamente in acqua corrente prima dell’utilizzo in cucina.
Le carni sono gustose sia crude che cotte.
il nome deriva dalla forma a “pettine” dovuta alle coste radiali generalmente ben visibili sulla conchiglia;
questi molluschi posseggono moltissimi occhi e sono capaci di spostarsi molto velocemente, aprendo e chiudendo rapidamente le due valve.
La conchiglia del canestrello è tondeggiante, leggermente allungata, è composta da due valve;
le orecchiette (le due espansioni laterali) sono ineguali, quelle anteriori sono molto più grandi di quelle posteriori.
Sulla superficie esterna vi sono evidenti striature a raggiera;
esternamente ha un colore arancio con chiazze chiare e raggiunge una dimensione massima di 8 cm, ma è più frequente sui 5 cm.
Si alimenta filtrando l’acqua e trattenendo il plancton e il materiale in sospensione.
Le specie più piccole dei Pettinidi si distinguono dalla cappasanta, Pecten jacobeus, per avere ambedue le valve convesse.
Con il nome di canestrello si indica anche un altra specie, Chlamys opercularis, che gli somiglia e si differenzia solo per la forma delle costolature della conchiglia e per il colore, vive nello stesso ambiente.
I canestrelli si possono trovare sui mercati con la conchiglia in sacchetti di rete oppure già sgusciati in sacchetti di plastica chiusi;
infatti in alcuni porti, ad esempio Chioggia, dove è attiva questa pesca, vi è la tradizione di sgusciare manualmente il canestrello, vendendo solo la polpa, pronta per essere cucinata.
È importante assicurarsi della freschezza osservando sia l’aspetto del guscio (deve avere colori vivi), sia la data di produzione stampata sul sacchetto di rete.
Spesso vi è della sabbia ed è opportuno lavare il canestrello ripetutamente in acqua corrente prima dell’utilizzo in cucina.
Le carni sono gustose sia crude che cotte.
Linguine ai ricci di mare
Il riccio di mare, come viene comunemente chiamato, è una specie molto ricercata per la prelibatezza delle sue "uova" o meglio gonadi, che vengono consumate prevalentemente crude accompagnate da pane e vino, in cucina vengono usate per la preparazione di numerosi piatti, tra cui gli spaghetti al riccio di mare.
Le uova si possono trovare anche confezionate in vasetti sotto vetro.
La tradizione vuole che i paesi dove più è ricercato sono quelli latino/mediterranei quali la Francia, l'Italia e la Spagna, ovviamente in prevalenza lungo le fasce costiere ma è consumato più o meno in tutto il mondo.
In Italia le regioni dove vi è molta richiesta sono quelle meridionali dove vengono anche organizzate per tradizione popolare sagre e manifestazioni culinarie.
In natura il riccio ha tra i suoi competitori principali il Sarago e l'Orata che nonostante gli aculei, grazie alle possenti dentature che queste specie possiedono, sono in grado di rompere i gusci e divorarne il contenuto ma curiosamente anche tutto il guscio, il Sarago particolarmente, non si sa perché, predilige inghiottire anche la lanterna.
I subacquei quindi durante le loro immersioni utilizzano spesso il riccio per fare avvicinare i pesci, rompendone il guscio con il coltello, questo metodo ha quindi una forte attrattiva per loro, soprattutto per le voracissime donzelle, si creano infatti degli incredibili assembramenti di molteplici specie, molto apprezzati dalle foto o video sub.
Le uova si possono trovare anche confezionate in vasetti sotto vetro.
La tradizione vuole che i paesi dove più è ricercato sono quelli latino/mediterranei quali la Francia, l'Italia e la Spagna, ovviamente in prevalenza lungo le fasce costiere ma è consumato più o meno in tutto il mondo.
In Italia le regioni dove vi è molta richiesta sono quelle meridionali dove vengono anche organizzate per tradizione popolare sagre e manifestazioni culinarie.
In natura il riccio ha tra i suoi competitori principali il Sarago e l'Orata che nonostante gli aculei, grazie alle possenti dentature che queste specie possiedono, sono in grado di rompere i gusci e divorarne il contenuto ma curiosamente anche tutto il guscio, il Sarago particolarmente, non si sa perché, predilige inghiottire anche la lanterna.
I subacquei quindi durante le loro immersioni utilizzano spesso il riccio per fare avvicinare i pesci, rompendone il guscio con il coltello, questo metodo ha quindi una forte attrattiva per loro, soprattutto per le voracissime donzelle, si creano infatti degli incredibili assembramenti di molteplici specie, molto apprezzati dalle foto o video sub.
Involtini con tacchino
Aromatizzato alle erbe, fritto o in umido, il tacchino è una delle più classiche tra le carni.
E' diffuso in tutta la penisola e ogni regione tramanda ricette in cui viene proposto abbinato agli ingredienti locali.
Poiché la carne di tacchino è dotata di una aroma delicata, ben si abbina alle varie spezie che consentono di arricchire ed esaltare al meglio il sapore...
E' diffuso in tutta la penisola e ogni regione tramanda ricette in cui viene proposto abbinato agli ingredienti locali.
Poiché la carne di tacchino è dotata di una aroma delicata, ben si abbina alle varie spezie che consentono di arricchire ed esaltare al meglio il sapore...
Triglie al cartoccio
La famiglia dei Mullidae comprende numerose specie di pesci di mare diffusi in tutti gli oceani nei settori caldi e temperati.
Nei mari italiani sono presenti due specie di questa famiglia (noti in genere come Triglie):
Triglia di scoglio, diffusa fino a 100 metri di profondità, Triglia di fango, che può abitare fino a 300-500 metri di profondità.
Entrambe le specie erano già molto note nell'antichità per la prelibatezza delle carni.
La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Abita fondali rocciosi e qualche volta su fondali sabbiosi e fangosi coperti da vegetali, profondi al massimo 100 metri, i piccoli vivono in mare aperto.
La temperatura nei luoghi da essa popolati è intorno a 17-21 gradi centigradi, non oltre ai 24-25. È un pesce abbastanza piccolo con un corpo piuttosto allungato.
Ha una bocca piccola che può protrarre, dalla estremità si diramano due appendici (barbigli), che sono utilizzate per cercare cibo sui fondali, possono inoltre venir nascoste in un solco sulla mandibola durante il riposo.
Gli occhi si trovano vicini al bordo superiore della testa, il quale può essere più o meno accuminato.
Molto tipiche sono due grosse squame presenti nella parte posteriore della mandibola proprio sotto gli occhi.
Altra caratteristica tipica sono i denti che si trovano solo nella parte inferiore della bocca, cioè la mandibola.
Le sue pinne dorsali sono separate ed in quella anteriore vi sono alcune fasce longitudinali di colore scuro.
La triglia ha molte sfumature di colore:
ha il dorso bruno-rossastro, i fianchi sono di un color rosa arancio e biancastro con tre o quattro strisce orizzontali giallo-dorate, il ventre è generalmente rosa.
La triglia di fango arriva ad una lunghezza compresa tra 20 e 25 cm anche se le femmine sono di dimensioni superiori rispetto ai maschi.
Nei mari italiani sono presenti due specie di questa famiglia (noti in genere come Triglie):
Triglia di scoglio, diffusa fino a 100 metri di profondità, Triglia di fango, che può abitare fino a 300-500 metri di profondità.
Entrambe le specie erano già molto note nell'antichità per la prelibatezza delle carni.
La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
Abita fondali rocciosi e qualche volta su fondali sabbiosi e fangosi coperti da vegetali, profondi al massimo 100 metri, i piccoli vivono in mare aperto.
La temperatura nei luoghi da essa popolati è intorno a 17-21 gradi centigradi, non oltre ai 24-25. È un pesce abbastanza piccolo con un corpo piuttosto allungato.
Ha una bocca piccola che può protrarre, dalla estremità si diramano due appendici (barbigli), che sono utilizzate per cercare cibo sui fondali, possono inoltre venir nascoste in un solco sulla mandibola durante il riposo.
Gli occhi si trovano vicini al bordo superiore della testa, il quale può essere più o meno accuminato.
Molto tipiche sono due grosse squame presenti nella parte posteriore della mandibola proprio sotto gli occhi.
Altra caratteristica tipica sono i denti che si trovano solo nella parte inferiore della bocca, cioè la mandibola.
Le sue pinne dorsali sono separate ed in quella anteriore vi sono alcune fasce longitudinali di colore scuro.
La triglia ha molte sfumature di colore:
ha il dorso bruno-rossastro, i fianchi sono di un color rosa arancio e biancastro con tre o quattro strisce orizzontali giallo-dorate, il ventre è generalmente rosa.
La triglia di fango arriva ad una lunghezza compresa tra 20 e 25 cm anche se le femmine sono di dimensioni superiori rispetto ai maschi.
Cozze alla marinara
Ecco per voi un ottima ricetta per preparare un piatto di pesce dalla bontà assoluta "Cozze alla marinara", un antipasto da sfruttare in qualsiasi occasione.
La preparazione è veramente molto semplice e come sempre, nel caso del pesce, l’ingrediente fondamentale è la freschezza di quello che acquistate in pescheria.
Vi consigliamo di gustare questo piatto con del pane fatto in casa e con un buon vino bianco.
La preparazione è veramente molto semplice e come sempre, nel caso del pesce, l’ingrediente fondamentale è la freschezza di quello che acquistate in pescheria.
Vi consigliamo di gustare questo piatto con del pane fatto in casa e con un buon vino bianco.
Tagliolini al sugo di vongole
Vongola è il nome comune utilizzato per identificare svariate specie di molluschi bivalvi della famiglia dei Veneridae.
Il termine vongola, sebbene diffuso tra tutti gli italofoni, è di origine napoletana e deriva dal latino volgare conchŭla, diminuitivo di cŏncha, ossia conchiglia.
La Vongola è un Mollusco con la conchiglia esterna formata da due parti distinte ed uguali, dette valve.
Ricettaok propone "Tagliolini al sugo di vongole", un primo piatto di pesce semplice da preparare, veloce ma di sicuro successo, garantito per qualsiasi evento.
Il termine vongola, sebbene diffuso tra tutti gli italofoni, è di origine napoletana e deriva dal latino volgare conchŭla, diminuitivo di cŏncha, ossia conchiglia.
La Vongola è un Mollusco con la conchiglia esterna formata da due parti distinte ed uguali, dette valve.
Ricettaok propone "Tagliolini al sugo di vongole", un primo piatto di pesce semplice da preparare, veloce ma di sicuro successo, garantito per qualsiasi evento.
Spaghetti con le cannocchie
La cannocchia o canocchia, detta anche pannocchia o cicala di mare è un crostaceo della famiglia degli Squillidae che può raggiungere una lunghezza massima di 20 cm.
Ha una corazza di colore bianco-grigiastra con riflessi rosati e con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda simili ad occhi, la forma è allungata.
Vive ad una profondità che va dai 10 m ai 200 m sui fondi sabbiosi, fangosi costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali.
La canocchia ha carni di notevole pregio, molto apprezzate, adatta sia ai primi che ai secondi.
La canocchia si deve consumare fresca, dopo poco tempo dalla pesca inizia un processo di disidratazione che svuota la corazza, è quindi consigliabile acquistarla viva.
Il guscio che deve essere compatto, non deve presentare parti sciupate e ingiallite, non deve essere asciutto e screpolato.
Dal punto di vista alimentare, i crostacei sono particolarmente adatti ai regimi dietetici, poiché hanno apporto calorico ridotto (a patto che vengano cucinati senza l'aggiunta eccessiva di condimenti grassi).
Sono buone fonti di proteine e acidi grassi polinsaturi, oltre che di molte vitamine del complesso B;
generalmente hanno un alto contenuto di iodio, perciò sarebbero da evitare nelle diete che ne richiedono un basso apporto.
Sono tutti facilmente digeribili.
Ha una corazza di colore bianco-grigiastra con riflessi rosati e con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda simili ad occhi, la forma è allungata.
Vive ad una profondità che va dai 10 m ai 200 m sui fondi sabbiosi, fangosi costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali.
La canocchia ha carni di notevole pregio, molto apprezzate, adatta sia ai primi che ai secondi.
La canocchia si deve consumare fresca, dopo poco tempo dalla pesca inizia un processo di disidratazione che svuota la corazza, è quindi consigliabile acquistarla viva.
Il guscio che deve essere compatto, non deve presentare parti sciupate e ingiallite, non deve essere asciutto e screpolato.
Dal punto di vista alimentare, i crostacei sono particolarmente adatti ai regimi dietetici, poiché hanno apporto calorico ridotto (a patto che vengano cucinati senza l'aggiunta eccessiva di condimenti grassi).
Sono buone fonti di proteine e acidi grassi polinsaturi, oltre che di molte vitamine del complesso B;
generalmente hanno un alto contenuto di iodio, perciò sarebbero da evitare nelle diete che ne richiedono un basso apporto.
Sono tutti facilmente digeribili.
Cappesante dorate
Le cappesante sono un pregiatissimo mollusco e sono anche chiamate coquille Saint Jacques, conchiglia di S. Giacomo o del pellegrino.
I pellegrini che si recavano a San Giacomo di Compostela la portavano sul loro mantello in segno dell'avvenuto pellegrinaggio portando le conchiglie con sè perché le usavano per bere durante il viaggio.
Si dice che tale conchiglia venisse usata dal San Giacomo per contenere l'acqua che serviva a benedire.
Queste conchiglie possono essere aperte a crudo, anche con lo stesso utensile impiegato per l'apertura delle ostriche, oppure a caldo lasciandole per qualche minuto su di una piastra elettrica ben calda.
La parte più pregiata del mollusco è la noce, bianca e carnosa. Buona anche la parte di colore arancio più o meno intenso (il corallo).
La membrana, invece, di solito viene scartata perché troppo sabbiosa.
Le cappesante si trovano anche surgelate, già pulite.
La parte concava della conchiglia, ben lavata senza detersivo e asciugata, può essere utilizzata più volte come elegante contenitore per le stesse cappesante, ma anche per altri tipi di pesce, così come per un'elegante insalata di mare.
La mezza valva può essere utilizzata anche per pietanze gratinate, in quanto resiste bene al calore.
I pellegrini che si recavano a San Giacomo di Compostela la portavano sul loro mantello in segno dell'avvenuto pellegrinaggio portando le conchiglie con sè perché le usavano per bere durante il viaggio.
Si dice che tale conchiglia venisse usata dal San Giacomo per contenere l'acqua che serviva a benedire.
Queste conchiglie possono essere aperte a crudo, anche con lo stesso utensile impiegato per l'apertura delle ostriche, oppure a caldo lasciandole per qualche minuto su di una piastra elettrica ben calda.
La parte più pregiata del mollusco è la noce, bianca e carnosa. Buona anche la parte di colore arancio più o meno intenso (il corallo).
La membrana, invece, di solito viene scartata perché troppo sabbiosa.
Le cappesante si trovano anche surgelate, già pulite.
La parte concava della conchiglia, ben lavata senza detersivo e asciugata, può essere utilizzata più volte come elegante contenitore per le stesse cappesante, ma anche per altri tipi di pesce, così come per un'elegante insalata di mare.
La mezza valva può essere utilizzata anche per pietanze gratinate, in quanto resiste bene al calore.
Lumachine di mare ai filetti di pomodoro
Le lumachine di mare, come i garagoli, sono piatti tipici assai gustosi della tradizione marinara riminese.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Un tempo, quando c’era povertà, ma abbondanza di questi molluschi, si mangiavano come secondo piatto, intingendo molto pane nel sugo.
Oggi le lumachine vengono servite nei ristoranti di pesce come antipasto.
Secondo una antica tradizione mangiare le lumachine serve ad evitare litigi e tradimenti e questo piatto era tipico per la ricorrenza di San Giovanni il 24 giugno, il giorno dei sortilegi amorosi e dei riti delle streghe.
Una raccomandazione:
le lumachine al momento dell’acquisto devono essere vive, toccatele con un dito, se si ritraggono nel guscio sono fresche, morte potrebbero essere tossiche.
Scaloppine in salsa di mirtilli e Calvados
Il Calvados è un brandy di mele che prende il nome dal dipartimento francese della bassa Normandia.
Distillatori di mele sono citati fin dall'VIII secolo da Carlo Magno. La prima distillazione normanda nota fu compiuta da ‘Lord' de Gouberville nel 1554, e la corporazione della distillazione del sidro fu creata circa 50 anni dopo, nel 1606.
Nel XVII secolo le tradizionali distillerie di sidro si espansero, ma tasse e divieti sui brandy di sidro furono imposti ovunque, al di fuori di Bretagna, Maine e Normandia.
La zona chiamata ‘Calvados’ fu creata dopo la Rivoluzione francese, ma l'Eau de vie de cidre (acquavite di sidro) era già comunemente chiamata calvados.
Nel XIX secolo la produzione aumentò grazie alla distillazione industriale e alla moda diffusa tra gli operai del Café-calva.
Quando una epidemia di filossera devastò i vigneti, per il calvados fu l'età dell'oro.
Durante la Seconda guerra mondiale l'acquavite di sidro era fornita ai soldati. Le disposizioni in materia di appellation contrôlée (denominazione controllata) diedero ufficialmente al calvados lo status di nome protetto nel 1942.
Dopo la guerra molte distillerie di sidro si ricostituirono, soprattutto nel Pays d'Auge.
Molte delle strutture più simili a una tradizionale fattoria furono sostituite dalla moderna agricoltura, aumentando la produzione.
Lo schema dei nomi del calvados è stato rivisto nel 1984 e poi nel 1996.
Il Pommeau fu riconosciuto nel 1991;
nel 1997 è stata creata una denominazione per il Domfront con il 30% di pere.
Usato come aperitivo,oggi è utilizzato in cucina per accompagnare ricette sempici ma raffinate.
Distillatori di mele sono citati fin dall'VIII secolo da Carlo Magno. La prima distillazione normanda nota fu compiuta da ‘Lord' de Gouberville nel 1554, e la corporazione della distillazione del sidro fu creata circa 50 anni dopo, nel 1606.
Nel XVII secolo le tradizionali distillerie di sidro si espansero, ma tasse e divieti sui brandy di sidro furono imposti ovunque, al di fuori di Bretagna, Maine e Normandia.
La zona chiamata ‘Calvados’ fu creata dopo la Rivoluzione francese, ma l'Eau de vie de cidre (acquavite di sidro) era già comunemente chiamata calvados.
Nel XIX secolo la produzione aumentò grazie alla distillazione industriale e alla moda diffusa tra gli operai del Café-calva.
Quando una epidemia di filossera devastò i vigneti, per il calvados fu l'età dell'oro.
Durante la Seconda guerra mondiale l'acquavite di sidro era fornita ai soldati. Le disposizioni in materia di appellation contrôlée (denominazione controllata) diedero ufficialmente al calvados lo status di nome protetto nel 1942.
Dopo la guerra molte distillerie di sidro si ricostituirono, soprattutto nel Pays d'Auge.
Molte delle strutture più simili a una tradizionale fattoria furono sostituite dalla moderna agricoltura, aumentando la produzione.
Lo schema dei nomi del calvados è stato rivisto nel 1984 e poi nel 1996.
Il Pommeau fu riconosciuto nel 1991;
nel 1997 è stata creata una denominazione per il Domfront con il 30% di pere.
Usato come aperitivo,oggi è utilizzato in cucina per accompagnare ricette sempici ma raffinate.
Bianchetti in insalata
Gianchetti (o bianchetti) è il nome attribuito in lingua ligure al novellame del pesce azzurro pescato nel Mar Mediterraneo (in particolare sardine e acciughe).
Tale tipo di pesce viene pescato con speciali reti, chiamate nel gergo ligure sciabegottu simili alla rete a sciabica, ( ma con dimensioni più piccole), nei primi mesi dell'anno.
Nella cucina ligure i gianchetti si consumano prevalentemente scottati nell'acqua salata e serviti caldi conditi con olio e limone;
un'altra versione prevede il confezionamento di frittelle preparate con pastella di uova e farina o in frittate insaporite dal limone (piatto, quest'ultimo, particolarmente popolare nel ponente ligure);
si possono anche semplicemente infarinare e friggere.
Tale tipo di pesce viene pescato con speciali reti, chiamate nel gergo ligure sciabegottu simili alla rete a sciabica, ( ma con dimensioni più piccole), nei primi mesi dell'anno.
Nella cucina ligure i gianchetti si consumano prevalentemente scottati nell'acqua salata e serviti caldi conditi con olio e limone;
un'altra versione prevede il confezionamento di frittelle preparate con pastella di uova e farina o in frittate insaporite dal limone (piatto, quest'ultimo, particolarmente popolare nel ponente ligure);
si possono anche semplicemente infarinare e friggere.
Pennette al salmone affumicato
Il salmone dell'Atlantico, conosciuto semplicemente come salmone (Salmo salar), è un pesce predatore tipico dei mari freddi del nord Atlantico.
Le sue carni sono molto morbide e gustose, e lo rendono uno tra i pesci più pregiati.
Infatti è una delle specie di pesci più allevato negli impianti di itticoltura.
Tra i maggiori produttori a livello mondiali ricordiamo la Norvegia, il Canada e la Scozia.
Si tratta di una cattura molto interessante per i pescatori sportivi che lo insidiano durante la risalita dei fiumi con le tecniche della pesca a mosca e dello spinning;
una volta allamato lotta con tutte le sue forze ingaggiando un combattimento che spesso si conclude con la sua liberazione.
Le sue carni sono molto morbide e gustose, e lo rendono uno tra i pesci più pregiati.
Infatti è una delle specie di pesci più allevato negli impianti di itticoltura.
Tra i maggiori produttori a livello mondiali ricordiamo la Norvegia, il Canada e la Scozia.
Si tratta di una cattura molto interessante per i pescatori sportivi che lo insidiano durante la risalita dei fiumi con le tecniche della pesca a mosca e dello spinning;
una volta allamato lotta con tutte le sue forze ingaggiando un combattimento che spesso si conclude con la sua liberazione.
Bucatini con le sarde
La sardina (Sardina pilchardus) è un pesce della famiglia dei Clupeidi, fra i più diffusi nel Mar Mediterraneo, della stessa famiglia dell' aringa.
Si rinviene nell'Oceano Atlantico orientale tra l'Islanda (rarissima) ed il Senegal.
E' comune nel mar Mediterraneo (soprattutto la parte occidentale e l'Adriatico) e nel mar Nero.
È una specie pelagica e si può trovare tanto lontano dalle coste quanto in pochi centimetri d'acqua (soprattutto durante la buona stagione).
Per le sue qualità viene consigliata dai nutrizionisti nella dieta mediterranea e dai cardiologi nella prevenzione delle cardiopatie specie nelle persone affette da ipercolesterolemia, in quanto particolarmente ricca di acidi grassi essenziali omega 3.
È molto usata a Palermo e nel resto della Sicilia per preparare la famosa ricetta della pasta con le sarde alla palermitana.
In Veneto è usata per la ricetta delle sarde in saor, piatto tipico veneziano;
in provincia di Treviso vi è la sagra la festa dea sardea.
Si rinviene nell'Oceano Atlantico orientale tra l'Islanda (rarissima) ed il Senegal.
E' comune nel mar Mediterraneo (soprattutto la parte occidentale e l'Adriatico) e nel mar Nero.
È una specie pelagica e si può trovare tanto lontano dalle coste quanto in pochi centimetri d'acqua (soprattutto durante la buona stagione).
Per le sue qualità viene consigliata dai nutrizionisti nella dieta mediterranea e dai cardiologi nella prevenzione delle cardiopatie specie nelle persone affette da ipercolesterolemia, in quanto particolarmente ricca di acidi grassi essenziali omega 3.
È molto usata a Palermo e nel resto della Sicilia per preparare la famosa ricetta della pasta con le sarde alla palermitana.
In Veneto è usata per la ricetta delle sarde in saor, piatto tipico veneziano;
in provincia di Treviso vi è la sagra la festa dea sardea.
Linguine ai frutti di mare
I frutti di mare identificano solo alcuni tipi di prodotti del mare:
molluschi senza conchiglia (calamari, seppie, polpi), molluschi con conchiglia in un solo pezzo(lumache di mare, patelle) o in due pezzi (cozze, ostriche).
Come i crostacei, anche i frutti di mare hanno un costo elevato ed elevate percentuali di scarto e possono presentare fenomeni di allergia alimentare.
La loro carne contiene quantità discrete di proteine (12% circa), e buone dosi di sali minerali e vitamina A e B. La freschezza è un importante criterio di scelta che condiziona l’acquisto di buona parte dei prodotti alimentari in commercio;
nel caso dei frutti di mare assume maggiore importanza perchè venendo a mancare la freschezza essi sarebbero tossici e potrebbero causarci una intossicazione.
La prima cosa da fare dovrebbe essere una verifica dei gusci, devono essere lucidi e ben serrati non prendendo per esempio in considerazione cozze e ostriche aperte con l’animale ben visibile in quanto sono da ritenere avariate.
Alcuni frutti di mare come i tartufi o le capesante, presentano talvolta le valve schiuse: se picchiettandole queste si chiudono, potete acquistarli fiduciosi;
se invece rimangono aperte l’animale è sicuramente morto.
Aprendo le valve di un mollusco se questo è fresco risulta pieno, con la superficie tesa, umido vitale, con reazioni agli stimoli rapide;
se invece è stato pescato da molto oppure è stato mal conservato, presenta carni asciutte ed è statico anche se sollecitato con una punta di un coltello o con qualche goccia di limone.
Di conseguenza se nell’aprire un frutto di mare questo non oppone resistenza, significa che non è reattivo ed è quindi da scartare.
Un’ultima e definitiva prova della freschezza dei frutti di mare è l’esame olfattivo.
Verificate cioè che l’odore dei frutti di mare sia salmastro, marino, e non dolciastro, ammoniacale, fecale o comunque penetrante.
molluschi senza conchiglia (calamari, seppie, polpi), molluschi con conchiglia in un solo pezzo(lumache di mare, patelle) o in due pezzi (cozze, ostriche).
Come i crostacei, anche i frutti di mare hanno un costo elevato ed elevate percentuali di scarto e possono presentare fenomeni di allergia alimentare.
La loro carne contiene quantità discrete di proteine (12% circa), e buone dosi di sali minerali e vitamina A e B. La freschezza è un importante criterio di scelta che condiziona l’acquisto di buona parte dei prodotti alimentari in commercio;
nel caso dei frutti di mare assume maggiore importanza perchè venendo a mancare la freschezza essi sarebbero tossici e potrebbero causarci una intossicazione.
La prima cosa da fare dovrebbe essere una verifica dei gusci, devono essere lucidi e ben serrati non prendendo per esempio in considerazione cozze e ostriche aperte con l’animale ben visibile in quanto sono da ritenere avariate.
Alcuni frutti di mare come i tartufi o le capesante, presentano talvolta le valve schiuse: se picchiettandole queste si chiudono, potete acquistarli fiduciosi;
se invece rimangono aperte l’animale è sicuramente morto.
Aprendo le valve di un mollusco se questo è fresco risulta pieno, con la superficie tesa, umido vitale, con reazioni agli stimoli rapide;
se invece è stato pescato da molto oppure è stato mal conservato, presenta carni asciutte ed è statico anche se sollecitato con una punta di un coltello o con qualche goccia di limone.
Di conseguenza se nell’aprire un frutto di mare questo non oppone resistenza, significa che non è reattivo ed è quindi da scartare.
Un’ultima e definitiva prova della freschezza dei frutti di mare è l’esame olfattivo.
Verificate cioè che l’odore dei frutti di mare sia salmastro, marino, e non dolciastro, ammoniacale, fecale o comunque penetrante.
Penne alle cozze
Questa squisita ricetta è per tutti coloro che amano gustare un primo piatto a base di pesce che ci fa desiderare il mare.
Ecco per voi "Penne alle cozze" una ricetta che ci riporta al profumo dell'estate con il tocco marino delle cozze.
Un primo piatto veramente speciale da assaggiare.
Ecco per voi "Penne alle cozze" una ricetta che ci riporta al profumo dell'estate con il tocco marino delle cozze.
Un primo piatto veramente speciale da assaggiare.
Spaghetti coi granchi
I Granchi sono un'infraordine di crostacei decapodi.
I granchi sono in particolare dotati di un robusto carapace e di due potenti chele;
pertanto utilizzano quattro paia di arti per il movimento e le chele per difendersi e cibarsi.
L'addome è ripiegato verticalmente ed è pertanto nascosto.
Molte specie sono notturne, quando la presenza di potenziali predatori è minore;
l'alimentazione varia da specie a specie e comprende animali, piante, carcasse.
I granchi sono in generale commestibili;
alcune specie sono anzi pregiate, come ad esempio la granceola
I granchi sono in particolare dotati di un robusto carapace e di due potenti chele;
pertanto utilizzano quattro paia di arti per il movimento e le chele per difendersi e cibarsi.
L'addome è ripiegato verticalmente ed è pertanto nascosto.
Molte specie sono notturne, quando la presenza di potenziali predatori è minore;
l'alimentazione varia da specie a specie e comprende animali, piante, carcasse.
I granchi sono in generale commestibili;
alcune specie sono anzi pregiate, come ad esempio la granceola
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