Secondo alcuni le origini della ricetta sono da ricercare in Austria, dove si produceva il cosiddetto "Pane di Vienna", probabilmente derivato, a sua volta, dalla "brioche" francese.
Secondo altri, invece, potrebbe derivare dal "pane de oro" che veniva servito sulle tavole dei più ricchi veneziani.
La sua nascita risale al 1800, come evoluzione del "Nadalin", dolce veronese.
Il 14 ottobre 1894 Domenico Melegatti, fondatore dell'omonima industria dolciaria, depositò all'ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, opera dell'artista Angelo Dall'Oca Bianca, pittore impressionista.
Insieme al panettone è uno dei dolci natalizi più tipici in Italia. La pasta è soffice e di colore dorato per la presenza delle uova, e profuma di vaniglia.
Difficoltà:
minima
Tempo necessario
20 minuti
Ingredienti per 6 persone:
1 pandoro di un k
2 cestini di frutti di bosco misti
qualche fetta di carambola
5 o 6 alchechengi
4 tuorli
mezzo litro di latte
3 cucchiai di zucchero a velo
1 banana
qualche rametto di menta
mezzo limone
Preparazione:
Tagliate il pandoro in senso orizzontale a fette alte 4-5 cm, disponetele in modo che gli angoli del dolce siano disassati fra di loro e cospargetelo di zucchero a velo passato attraverso un colino a maglie fitte.
Disponete il dolce su un piatto da portata e decorate il fondo e la sommità con i frutti di bosco, alchechengi e fettine di carambola.
A piacere preparate una crema per accompagnarlo.
Montate i tuorli con lo zucchero semolato, incorporatevi il latte caldo e cuocete a fiamma moderata mescolando continuamente fino a ottenere una salsa omogenea che veli il cucchiaio.
Sbucciate la banana, eliminate i filamenti, spruzzatela con il succo di limone e frullatela con la crema.
Servitela subito con il pandoro.
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