Zabaione agli amaretti

13 set 2009 ·
Lo Zabaglione o Zabaione è una crema dolce e spumosa a base di uova, zucchero e vino o vino liquoroso.
Negli anni '50 diede origine, in Italia, a noti liquori come il Vov e lo Zabov.
Lo Zabaione è una preparazione che vanta parecchi secoli di storia.
Tuttavia vi sono fonti discordanti riguardo le sue origini ed il suo nome.
Una di queste tradizioni racconta che sia stato "inventato" nel 1500vicino a Reggio Emilia per una casualità.
Si narra che il capitano di ventura Emiliano Giovanni Baglioni arrivò alle porte della città e si accampò.
A corto di viveri mandò, com'era uso a quel tempo, alcuni soldati a razziare i campi dei contadini della zona.
Il raccolto, però, fruttò ben poco e il Capitano Baglioni si ritrovò con uova, zucchero, qualche fiasca di vino e delle erbe aromatiche.
In mancanza d'altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della solita zuppa e questi ne furono entusiasti.
L'uso popolare chiamava Giovanni Baglione 'Zvàn Bajòun' e la crema ne prese il nome diventando prima 'zambajoun', poi Zabajone e infine Zabaglione.
Un'altra tradizione, almeno altrettanto affermata, sostiene che questo preparato sia stato inventato, sempre nel XVI secolo, a Torino dal francescano Pasquale Baylón, e da questi utilizzato come medicina ricostituente per deboli e malati. Dopo la canonizzazione del monaco, il dolce venne chiamato la crema di San Baylon e quindi semplicemente Sambayon dal quale la forma corrente "Zabajone".
Proprio per la paternità della celebre crema, nel 1722 Baylon venne proclamato santo protettore dei cuochi.
È tuttavia probabile che queste tradizioni siano almeno in parte romanzate e che, considerando la diffusione degli ingredienti e la loro semplice reperibilità, una crema simile allo zabaione fosse nota e diffusa in tempi ben più remoti:
per esempio nel 1533 un dolce simile allo zabajone era servito, in forma ghiacciata, alla corte di Caterina de' Medici ed è probabile un'ascendenza ancora più antica. Qualunque fosse la sua origine, la ricetta si diffuse ovunque, legandosi ai diversi vini liquorosi tradizionali (Porto, Marsala, Xeres, Rivesaltes), grazie alla maliziosa tradizione che lo pubblicizzò come rinvigorente nei giochi d'amore.
La ricetta tradizionale piemontese prevederebbe l'utilizzo di moscato dolce, tuttavia è attestato anche l'uso di vini rossi o bianchi non liquorosi come il Barbera, il Nebbiolo o l'Arneis.

Difficoltà:

minima

Tempo necessario

30 minuti

Cottura:

10 minuti

Ingredienti per 4 persone:

100 g di amaretti
4 tuorli d'uovo
4 cucchiai di zucchero
1/2 bicchiere di vino bianco secco

Preparazione:

In un mortaio pestate 50 g di amaretti, in una casseruola montate con la frusta i tuorli d'uovo con lo zucchero, fino ad ottenere una crema spumosa.

Unite poco alla volta il vino, continuate, amalgamando bene alla crema.
Mettete la casseruola sul fuoco a fiamma bassa e fate addensare la crema senza però bollire, mescolate continuamente, toglietela dal fuoco quando sarà aumenteta di volume e sarà diventata liscia ed omogenea.

Incorporatevi gli amaretti sbriciolati, togliete dal fuoco e versatela in 4 coppe di cristallo, lasciate raffreddare, guarnitele infine con amaretti interi, mettetele in frigorifero fino al momento di servirle.

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